L’ Arco di san Francesco
È a Paola che il visitatore troverà le tracce fondamentali dei luoghi in cui nacque e visse la sua fanciullezza Francesco Martolilla. Esse sono prevalentemente concentrate nel centro storico, al quale si accede passando attraverso il suggestivo e imponente arco di san Francesco, detto anche la ‘Maggior Porta’ o ‘Porta di San Francesco’. Tommaso Francesco Spinelli, III Marchese di Fuscaldo e Signore di Paola dal 1604 al 1650, volle far edificare questo arco come porta d’ingresso e come protezione del centro storico. Di autore ignoto, questo arco rinascimentale è finemente lavorato ed è sormontato da un baldacchino in marmo bianco, sorretto da quattro colonne. All’interno di questo baldacchino, nel 1622, fu eretta una monumentale statua, anch’essa in marmo, che raffigura il Santo in piedi, appoggiato al suo inseparabile e celebre bastone.
Gli abitanti di Paola sono particolarmente legati a questa porta, perché è il simbolo della celeste protezione del Santo nei confronti della sua città natale. La tradizione racconta, infatti, che in occasione del devastante terremoto del 1638, la statua prodigiosamente si voltò verso la città, e, solo quando la terra cessò di tremare, ritornò nella sua primitiva posizione, ovvero orientata verso il mare.
La Casa natale di san Francesco
Oltrepassato l’Arco, si attraversa la suggestiva Piazza del Popolo, e, percorsa la breve salita di via IV Maggio, che fiancheggia la chiesa di Montevergine, si giunge alla Casa natale del Santo, nota tra i residenti con il nome “San ‘Mprancischieddu”. Secondo la tradizione, la notte di quel venerdì 27 marzo 1416, la casa fu illuminata da “vampe” di fuoco e, mentre Vienna dava alla luce il suo bambino, si udirono canti angelici come a Betlemme.
Quando San Francesco era ancora in vita e soggiornava in Francia, l’abitazione della famiglia Martolilla fu trasformata in una piccola cappella ad unica navata. Tuttavia, lungo i margini perimetrali del pavimento, attraverso alcune finestrelle, sono ancora visibili le strutture originarie. La chiesetta, con il suo portale in stile neoclassico, è stata restaurata nel 1940 e conserva alcune opere di importanti artisti locali e dell’ungherese Giovanni Hejnal.
Le Sette Fontane o Sette Canali
Ritornati in Piazza del Popolo e percorrendo Corso Garibaldi, in pieno centro storico, si giunge ai piedi di una scalinata, dove si può ammirare la fontana detta dei “Sette Canali”, fatta costruire dal marchese Spinelli. La sua struttura architettonica, a forma di ventaglio, evoca la coda di un pavone, animale simbolo della città di Paola.
La tradizione vuole che l’acqua sia sgorgata per volere del piccolo Francesco, che desiderava che il padre potesse dissetarsi dopo aver lavorato nei campi.
In questo meraviglioso scorcio, non lontano dalla Casa natale e in prossimità della Chiesa del Rosario, il nostro Santo trascorse il tempo dei giochi.
La Chiesa Madre di Paola
Salendo a piedi la scalinata, si giunge alla Chiesa Madre, il Duomo di Paola, dove, molto probabilmente, San Francesco ricevette il battesimo. La costruzione, edificata in onore di S. Giacomo Maggiore e intitolata all'Annunziata Vergine Maria, risale all’epoca normanna. Ricostruita quasi interamente in stile gotico nel XV secolo, nel corso dei secoli subì ulteriori modifiche e nel Settecento assunse un aspetto baroccheggiante. Si compone di tre navate e sul lato destro della struttura è possibile visitare il Battistero.
Fuscaldo
La casa natale di Vienna da Fuscaldo
Per visitare i luoghi che custodiscono memoria della nascita e della fanciullezza di san Francesco, bisogna recarsi a Fuscaldo. In questo piccolo paese, che dista 12 km. da Paola, è nata ed è cresciuta Vienna, la mamma di San Francesco, donna di spiritualità esemplare. La piccola e modesta abitazione di Vienna si trova in via Castello, in prossimità della Chiesa Madre.
La Chiesa Madre di Fuscaldo
A Fuscaldo, non si può non visitare la Chiesa Madre, ove la fede di Vienna si è nutrita e irrobustita. La Chiesa, in stile gotico, fu fondata dall’Università di Fuscaldo e ha origini medievali, seppure incerte. L’unica datazione sicura è il 1166, anno in cui l’altare fu consacrato in onore di San Giacomo Maggiore. All’interno vi sono delle piccole cappelle di patronato privato, spesso soltanto decorate con opere di artisti locali.
San Marco Argentano
Il Convento di San Marco Argentano
Per completare la visita ai luoghi della fanciullezza di san Francesco, bisogna trasferirsi a San Marco Argentano, a 42 km da Paola. In questo comune si può visitare il Convento della Riforma, in cui Francesco, giovinetto, visse per un anno come oblato.
Giacomo e Vienna avevano fatto voto al Santo d’Assisi per ottenere la guarigione del loro bambino, che era nato con una malformazione all’occhio. Così, giunta l’età – correva l’anno 1429-, Francesco obbedì e accettò di vivere sotto la Regola dell’Assisiate. Dunque, proprio qui, guidato dai Francescani, il futuro grande Taumaturgo iniziò a maturare nella preghiera e nell’obbedienza la sua profonda vocazione.
La Benedetta
Durante l’anno votivo trascorso a San Marco Argentano, Francesco individuò nel giardino del convento un angolo nascosto, una sorta di grotta, in cui poter pregare con pieno spirito penitente. Al di sopra di questo antro, nel 1762, venne eretta una piccola cappella, detta “La Benedetta”. All’interno, un dipinto settecentesco su ceramica riproduce il piccolo Paolano nell’atto di ascoltare la voce di San Francesco d’Assisi.
Paterno
A distanza di circa 60 km. da Paola si può raggiungere il Santuario di Paterno Calabro, il secondo convento fondato da san Francesco. Fu lui stesso a seguire i lavori di costruzione, iniziati probabilmente intorno al 1472, soggiornando nell’antico borgo per diversi anni.
A Paterno Francesco operò molti prodigi, testimoniati nei processi di Beatificazione e canonizzazione. Alcuni sono ancora visibili, come l’architrave del portale, apparentemente pericolante, che però resiste da secoli senza cadere.
Il luogo ove sorge il Santuario è particolarmente suggestivo e per molti particolari ricorda quello di Paola.
Corigliano
Si considera come data di fondazione del Convento di Corigliano Calabro il periodo compreso fra il 1474 e il 1476, anni in cui san Francesco sostò nella cittadina calabrese a seguito dei pressanti inviti da parte del conte Girolamo Sanseverino.
La Chiesa fu edificata mediante gli aiuti concessi dal nobiluomo, ma anche grazie alla generosità dei cittadini coriglianesi. Così come attualmente si presenta, la chiesa ha conservato ben poco dell'originaria fisionomia, ma per molti aspetti si riconosce l’impronta del Santo.